SU GINO SALVI

  


“Nulla può essere paragonato al cinema. Il cinema appartiene al nostro tempo. È la cosa da fare.”

Orson Welles

 “Il dramma è la vita con le parti noiose tagliate.”

Alfred Hitchcock

“Sarei contento se anche oggi si ritornassero a girare più musical: una forma d'arte veramente unica e straordinaria”

John C. Reilly

Gino Salvi, sceneggiatore cinematografico, è un autore senza tempo e senza età. Di lui, non vi dirò, perciò, dati anagrafici , ma vi racconterò le sue sceneggiature. 

Gino Salvi è uno sceneggiatore e saggista storico. Nasce, vive e matura a Genova, città riconosciuta come zona culturale, storica e religiosa. La terra di Genova e di Liguria è infatti custode di arte, storia e fede millenarie. Le radici e la cultura di Genova e della Liguria si combinano alla passione cinematografica della famiglia di Gino Salvi, il cui padre, Luigi, è stato uno dei componenti del circolo cine - amatoriale genovese, la cui sede era presso la libreria Mondadori, allora situata in via Carducci. Gino Salvi si appassiona, perciò, fin da bambino al cinema. Dapprima inizia ad ammirare i classici film d’animazione, prodotti dalla Walt Disney (“Biancaneve e i sette nani”, “Cenerentola”, “Peter Pan”) passando presto sia alle grandi pellicole hollywoodiane (“Via col vento, “Ninotchka”, “Il mistero del falco”, “I tre moschettieri”, “Cantando sotto la pioggia”, “I dieci comandamenti”, “Sentieri selvaggi”, “La donna che visse due volte”, “Ben Hur”, “Lo specchio della vita”, “Il giorno più lungo”, “Lawrence d’Arabia”) che ai grandi maestri italiani (Luchino Visconti, Alessandro Blasetti, Alberto Lattuada, Pietro Germi, Francesco Rosi) . Durante l’adolescenza scopre e predilige il cinema dei genere (poliziesco, thriller, horror, cappa e spada, western, bellico, fantascientifico, melodrammatico) di registi quali Sergio Leone, Dario Argento, Mario Bava, Riccardo Freda, Luigi Capuano, Pino Mercanti, Duilio Coletti, Fernando Di Leo, Alberto De Martino, Raimondo Del Balzo. Le pellicole dirette da questi registi nutrono di fantasia e di sogno l’immaginario cinefilo di Gino Salvi. Nel medesimo periodo, ammira immensamente anche i grandi registi cinefili statunitensi (Peter Bogdanovich, John Milius, Francis Ford Coppola, Arthur Penn, Martin Scorsese ed, in particolare, Michael Cimino) e francesi (François Truffaut, Claude Lelouch, Jacques Demy, Claude Sautet, Claude Pinoteau) . La passione cinematografica di Gino Salvi è così grande che già da adolescente comincia a scrivere le sue prime sceneggiature, sia per cortometraggi che per lungometraggi. Una di quelle per un lungometraggio, scritta insieme al compagno di scuola Massimiliano Ceresa, racconta la storia di una ragazza, proveniente da una semplice famiglia contadina della pianura emiliana, fugge a Milano per diventare una modella ma, ritrovandosi, però, al centro di un intreccio thriller. “Romantika”, invece, che è per un cortometraggio, narra la vicenda di un giovane e delle sue strategie per conquistare il cuore, che lui intuisce essere appunto “conquistabile”, di una donna sposata. In esse, Gino Salvi mette a punto il suo stile, ossia, il far trasmigrare i generi hollywoodiani classici all’interno delle cinematografie italiana ed europea. Per cui, anche quando le sue sceneggiature saranno ambientate negli Stati Uniti, Gino Salvi manterrà sempre un piede nel mito cinematografico americano ed uno nella cultura europea. Finito il Liceo Turistico (grazie alla cui formazione linguistica scrive le sue sceneggiature sia in lingua italiana che in lingua inglese), Gino Salvi studia a Scienze Politiche (però, l’indirizzo prescelto è quello storico), ma l’idea è sempre quella, nata nelle sale cinematografiche e nei cineclub, di scrivere sceneggiature cinematografiche. Però, la sua poliedricità fa sì che non scriva esclusivamente sceneggiature. Perciò, Gino Salvi scrive (oltre a dei brevi saggi storici per rivista storiografica “Storia Verità”) anche un saggio religioso e storico, di oltre duecento pagine, sulla storia del Santuario della Madonna della Guardia di Genova, dedicandolo ai suoi genitori, Luigi e Maria Carla. Inoltre, ispirandosi all’atmosfera meravigliosa del Carnevale veneziano, scrive la commedia gialla “Tradimento” per il teatro. Ma i pesci (è nato il 25 di febbraio ed è quello il suo segno zodiacale) non mollano mai l’obiettivo che più gli sta a cuore. S’impegna, dunque, attivamente in sceneggiature cinematografiche, come “Il tempo della vendetta” (è un thriller di concezione hollywoodiana e di ambientazione genovese), “La Rosa Nera” (è un “cappa e spada” ambientato in Sicilia, nel Settecento, durante la Guerra di Successione spagnola), “A mano armata” (è un noir “on the road”, ambientato negli Stati Uniti, dal Texas al Dakota del Sud, però con citazioni riferite alla cultura europea), “Leggenda immortale” (è un horror, sui licantropi, ambientato nella Svezia settecentesca), “La regina del Texas” (è un western iper – classico, sugli esempi di John Ford e di Anthony Mann, in cui una “baronessa del bestiame” conduce la sua mandria dal Texas al Montana), “Il caso Morgan” (è un giallo giudiziario, su un processo per assassinio, ambientato a Siena), “Sandor il Magnifico” (è un dramma romantico, ambientato alla fine del secolo XIX, in Ungheria), “La loggia del basilischi” (è una sceneggiatura drammatica incentrata sulla lotta per la successione al vertice di una grande banca fiorentina), “Nome in codice lupo” (è un sceneggiatura di spionaggio, ambientata tra la Russia e l’Italia), e, “La Principessa e il Presidente” (è una sceneggiatura ambientata nel mondo del “burlesque”). Però, la sceneggiatura che considera il suo capolavoro è “Al primo sguardo”, ispiratogli da Antonella, la sua musa, con cui auspica la fondazione di una tradizione praticamente inedita per il cinema italiano, quella del musical. Recentemente, inoltre, Gino Salvi ha trasposto in sceneggiatura cinematografica il romanzo di successo “Isolati”, scritto da Iris Bonetti. Attualmente, Gino Salvi sta scrivendo la sceneggiatura “Andrea Doria, l’ammiraglio della Superba”, incentrata sulla vicenda storica del capitano rinascimentale genovese. Tra le sceneggiature ancora allo stadio di scrittura avanzata, Gino Salvi ne ha una sulla battaglia del golfo di Leyte ed una su quella dell’isola di Creta, una ambientata nella guerra civile nella Cina degli anni Venti ed un’altra sull’incidente del Tonchino che dette l’avvio al conflitto vietnamita. Questo è tutto. Però è tutto soltanto per il momento. Perché Gino Salvi non si ferma. 


 

 
 
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